Allenamenti, per l’ACSI Ciclismo attività consentita nella propria regione
L’ACSI Ciclismo propone il suo vademecum per la fase 2. In un comunicato emanato ieri, la sezione ciclismo della Associazione Centri Sportivi Italiani ha voluto dare lettura del DPCM del 26 aprile, che entrerà in vigore a partire da lunedì 4 maggio. Passaggio importante del messaggio che l’ACSI ha voluto sottolineare riguarda le restrizioni geografiche dello svolgimento dell’attività sportiva e motoria, indicando che le prescrizioni a cui bisogna attenersi riguardano “la propria propria Regione e nel rispetto della distanza interpersonale di almeno due metri”. In questa interpretazione non c’è dunque alcun limite comunale, uno degli aspetti sino a questo momento più incerti e discussi della nuova normativa, per il quale si attendono chiarimenti viste alcune indicazioni contrastanti emerse dalle prime dichiarazioni.
Segue il comunicato integrale emanato dall’ACSI Ciclismo in data 28 aprile:
Il D.P.C.M. del 26 aprile all’art. 1 lettera f) ha previsto che dal 4 maggio “è consentito svolgere individualmente, ovvero con accompagnatore per i minori o le persone non completamente autosufficienti, attività sportiva o attività motoria”.
Le prescrizioni a cui bisogna rigorosamente attenersi sono le seguenti: ambito geografico in cui si può svolgere l’attività sportiva e cioè limitatamente alla propria Regione e nel rispetto della distanza interpersonale di almeno due metri.
Inoltre il medesimo art. 1 alla lettera g) specifica che “sono sospesi gli eventi e le competizioni sportive di ogni ordine e disciplina, in luoghi pubblici o privati” ma in attesa della ripresa possono riprendere gli allenamenti gli atleti professionisti e non in vista della loro partecipazione a giochi olimpici o a manifestazioni nazionali ed Internazionali.
La ripresa dell’attività sportiva sarà consentita anche ai tesserati che non hanno potuto, in questi mesi di pandemia effettuare le consuete visite mediche in quanto negate dai centri di medicina.
Il rinnovo dovrà obbligatoriamente essere effettuato non appena l’espletamento sarà possibile ed il nuovo certificato dovrà essere inserito nella piattaforma di tesseramento.
Un lasso di tempo troppo elevato che potrebbe Intercorrere tra la normalizzazione delle prenotazioni per l’effettuazione delle visite ed il rinnovo stesso potrebbe, in caso di sinistro, mettere In discussione la copertura assicurativa della tessera.
Per quanto riguarda le manifestazioni nazionali 2020 attendiamo il mese di luglio p.v. per capire se potrà esserci una ripresa dell’attività nei mesi di settembre/ottobre che consentirebbero lo svolgimento di alcune.
Diversamente l’intendimento è quello di traslarle direttamente al 2021 valutando le date di calendarizzazione per valorizzare al meglio le manifestazioni stesse e l’interesse di tutti i ciclisti che intendono partecipare.
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